La bandiera delle Comores ha quattro stelle, ma le isole
che compongono il piccolo stato insulare in mezzo all’oceano indiano sono tre.
La quarta è Mayotte. Quando la Francia diede il diritto di scegliere tra
l’indipendenza e diventare un DOM (domaine d’outre mer), tre delle quattro
isole votarono per l'indipendenza, mentre Mayotte votò per restare territorio francese. A distanza di trent’anni, i figli di
coloro che votarono sì fanno carte false per immigrare a Mayotte o in Francia
continentale, legalmente o illegalmente.
Tutte le isole dell’oceano indiano sono destinazioni
turistiche da sogno: Seychelles, Mauritius, la Reuniòn. Solo le Comores sono
sconosciute ai tour operators e ai turisti indipendenti. Il perché non è chiaro, visto che il mare è lo stesso ed il clima anche. Per di più alle Comores
un’aragosta costa come una birra alle Seychelles. Misteri del turismo di massa.
E’ chiaro che dopo il mio passaggio ci sono molte meno aragoste nel mare.
Quando si prende un volo per le isole, è bene avere una
fede molto radicata in dio o nelle forze soprannaturali che soprassedono all’aviazione civile. Poco prima della mia visita un aereo ha gentilmente
ammarato poco dopo il decollo a causa di un motore che si è scoperchiato.
Nessun morto e nessuno ferito. Ho anche incontrato uno dei superstiti che si è fatto
quaranta minuti a nuoto per tornare a riva senza giubbotto salvagente. Mi sono
dimenticato di chiedergli che fine ha fatto l’aereo. Mi sono sempre chiesto
cosa se ne fa di un aereo parcheggiato sul mare.
Il dio dell’aviazione mi ha assistito al ritorno per
Zurigo. Il check in del volo Kenya Airways era già chiuso quando siamo arrivati
in aeroporto. Mancavano ancora due ore al volo. Con noi una quindicina di
passeggeri che tentavano di districarsi tra la massa di gente in partenza, i parenti all’attesa degli arrivi e curiosi vari che vanno all’aeroporto per
passare il tempo. Dopo vario parlamentare si è capito che, visto che
l’aeroporto è piccolo, ogni compagnia ha delle fasce orarie per fare il check
in. Quella della Kenya era dalle 9 alle 12. Il volo partiva
alle 14. E’ toccato parlare con il direttore dell’aeroporto che ha fatto il
piccolo miracolo. Benedetti dal nostro intervento risolutore sono stati anche
il resto dei viaggiatori, che in caso contrario sarebbero rimasti un paio di
giorni in attesa del prossimo aereo.