martedì 18 ottobre 2011

Musica (e senza maestro)


Per qualcuno comprare uno stereo è un'esperienza mistica, un progetto che inizia un giorno e non finisce mai più: sono gli audiofili, una setta estremamente ideologizzata ma fondalmente innocua. Per altri comprare uno stereo è un'attività corrente, benché piuttosto rara: sono la maggioranza che considera la musica un passatempo e non una religione. Per me comprare lo stereo è stata un'odissea: è iniziata mesi fa ed è finita solo ora.
Se l'invenzione del mp3 è stata una rivoluzione per l'umanità, per me è stata una benedizione. Muovendomi per dieci anni tra Africa, Medio Oriente e America Latina, il mio iPod mi ha risparmiato il trasporto di decine di chili di CD. Piccolo problema è che poi diventi schiavo di quel piccolo pezzo di tecnologia e design, che non è dotato di interruttore e soprattutto dipende da iTunes come un bambino della madre. Il cavo USB è il cordone ombelicale e il cibo si chiama "sincronizzazione". Se poi iTunes ha un bug e si incanta come una beghina di fronte alla Madonna sei fregato. Ancora peggio se i supermegastereo disegnati apposta per gli mp3 non comunicano con il tuo iPod. Questo vuol dire settimane di pellegrinazioni tra i migliori negozi di HiFi di Zurigo, dove esperti mondiali dell'alta tecnologia iniziano a sgranare gli occhi, grattarsi i capelli e a prometterti che contatteranno i servizi tecnici di tutte le migliori marche mondiali, i quali o non rispondono oppure alzano bandiera bianca implorando pietà.
Dopo tante lotte contro il tempo (i negozi chiudono alle 18.30 e arrivarci dopo il lavoro richiede doti da centometrista) ce l'ho fatta. Ho comprato due casse che valgono quanto un'utilitaria usata e ho anche scovato l'unico amplificatore che accetta di parlare con il mio iPod.
E' un martedì sera. Non c'è nessuno in casa (come sempre). Sono seduto sul divano, che si trova ad un rapporto di 1,5 rispetto alla distanza delle casse tra di loro. C'è silenzio, le finestre sono chiuse, le porte anche. Metto "Falando de amor" di Stefano Bollani, bevo un Pastis. Poche volte in vita mia mi sono sentito tanto privilegiato. La musica e il cinema sono i due piaceri per cui non hai bisogno di un partner.

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