mercoledì 27 maggio 2015

Quasi quattromila


La pendenza è normale, la neve dura ma non ghiacciata, c'è un bel sole, il dislivello è ragionevole. Eppure c'è qualcosa che non quadra. Faccio una fatica bestia, ho il fiatone, mi muovo al rallentatore, e con me anche gli altri compagni. Mi sembra di essere in un film in cui il tempo viene fermato e gli oggetti rimangono sospesi in aria, aspettando di cadere pesantemente al suolo quando si schiaccia di nuovo il tasto play.
La prima volta che ero arrivato vicino a quota quattromila ero in Costa Rica, la montagna era avvolta alle pendici da una fitta foresta tropicale e ho dovuto lottare contro mosche e zanzare per un paio d'ore, prima che la vegetazione si diradasse e gli insetti sparissero. Qui tutto è bianco, il ghiaccio è interrotto solo dai tagli azzurri dei crepacci o dal grigio sovrapposto dei seracchi.
Perché si deve fare tanta fatica in una giornata di fine Maggio? Guardare per credere.




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