Il vero sport estremo, invece, è organizzare una cena tra amici.
Inanzitutto bisogna gettare nel cestino dell'immondizia la spontaneità. Svegliarsi la mattina con la voglia di cucinare e invitare qualcuno a cena non solo è praticamente impossibile, ma quasi insultante. Organizzare una cena è un'attività di lungo terminne, che richiede attenta e precisa preparazione. E' obbligatorio fissare la data con almeno una settimana d'anticipo, meglio ancora se due. La gente qui è sempre, costantemente, terribilmente occupata (non si sa se per davvero oppure perché così si deve essere per essere socialmente accettati).
Poi bisogna fare gli inviti e qui la cosa si complica ancora di più, perché se per caso avevi intenzione di invitare uno svizzero, devi assicurarti che la cosa non lo destabilizzi. "Ma come, ci conosciamo solo da sei mesi e già mi inviti a cena? Dove andrà il mondo di questo passo...". Penso che tra non molto verrà stabilita una patente di amicizia, emessa dall'autorità competente e sottomessa ad una rigida e dettagliata regolamentazione. Senza patente d'amicizia tutti a letto senza cena. Punto.
Infine bisogna essere sicuri che tutti si sentano a proprio agio, perché invitare qualcuno senza che questi conosca gli altri sarebbe l'equivalente di tirargli un pugno sul muso.
E' chiaro che se conosci poca gente e fare una cena è il tuo modo per conoscerne di più, il progetto è un fallimento in partenza. Ma visto che è impossibile conoscere gente in altro modo (lo svizzero è refrattario al contatto casuale, soprattutto se in luogo pubblico), la domanda è semplice: ma come cazzo si socializza in questo posto?
Non mi resta che fare un salto all'Erotik Factory sotto casa e chiederlo al gestore.
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