mercoledì 21 maggio 2014
L'unicità elvetica
Analizzando i risultati della pletora di referendum svizzeri si avrebbe l'impressione di una società affetta da profonda schizofrenia.
Da un lato vengono approvate proposte biecamente qualunquiste e populistice, a vago sfondo razzista, come il veto alla costruzione di minareti, una vera minaccia per l'umanità. Oppure la più recente alzata di barriere contro l'immigrazione comunitaria, in particolare contro i temibili italiani e i perfidi tedeschi, colpevoli di occupare i posti a sedere in treno e di pagare affitti stratosferici a proprietari svizzeri.
Poi si gira la pagina dell'analisi e si resta letteralmente di sasso:
- Volete una settimana di vacanze in più all'anno? Nooooooooooooo
- Volete un salario minimo a 4000 franchi al mese o 22 all'ora (rispettivamente 3300 e 18 euro)? Nooooooo
- Volete definire un equilibrio tra lo stipendio dei supermanager e quello degli impiegati? Noooooooo
- Volete comprare i caccia militari per difendervi dai pericolosi nemici che vi circondano? Nooooooo
Mentre stavo salendo il pendio del Radüner Rothorn con sci e pelli (si ha molto tempo per pensare quando si fa sci alpinismo), stavo pensando come sia possibile esprimere al tempo stesso un pragmatismo estremo e una tendenza a cadere preda dei populismi.
Non so se per la vista mozzafiato o la neve fresca, ma penso di avere trovato la risposta. Gli svizzeri si sentono unici, e per molti versi lo sono. Non vogliono lavorare meno se questo può minacciare il loro stile di vita. Non vogliono guadagnare più se questo crea uno scompenso economico che si traduce in perdita di competitività (senza contare che lo stipendio medio è più alto di 3300 euro). E infine voglio essere sicuri che la loro unicità non sia minacciata dai barbari che si appostano alle loro frontiere. La Svizzera è prospera perché è diversa da tutti, perché pensa e agisce in modo diverso e perché ha ripudiato la guerra da secoli, per necessità o per virtù.
Qualsiasi cosa pensiate o facciate, state sicuri che gli svizzeri farebbero il contrario. Quello che fa rabbia è che spesso hanno anche ragione.
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