mercoledì 25 aprile 2012

Gesù in mezzo ai calciatori



Il prete indossa una maglia del Real Madrid, il suo assistente una maglia del Bayern: una piccola sfida locale che richiama la semifinale di Champions League. Ci fa entrare nel suo ufficio, una stanzetta di qualche metro quadrato che sembra la sede di un club calcistico di periferia: qualche coppa, delle foto con giocatori di calcio e soprammobili a forma di pallone.
Siamo in una parrocchia di Bujumbura, capitale del Burundi. E' la seconda volta che passo di qui ed ogni volta ho fatto un salto alla parrocchia per vedere come sta il campo da calcio che viene difeso come un oggetto sacro (è il caso di dirlo) dalla diocesi, tanto che sono riusciti a convincere l'ambasciata francese a costruire una recinzione in mattoni. Il campo è un rettangolo di terra battuta con erba troppo alta. Dei ragazzini vestiti di blu rincorrono ragazzini vestiti di rosso mentre dalle tribune una piccola folla li incita: è una sfida tra quartieri. Il mio arrivo, armato di macchina fotografica digitale, scompiglia un po' la concentrazione dei presenti, ma poi l'interesse per il muzungu lascia il posto a quello per la partita.
Il prete ci dice che tutto va bene e che da quest'anno hanno iniziato a fare squadre miste di ragazzi e ragazze. Hanno anche adattato le regole del gioco: i falli fatti dai ragazzi contro le ragazze vengono puniti più severamente, mentre se c'è un calcio di rigore o una punizione dall'aerea è obbligatorio far tirare una ragazza (non so se l'IFAB approverebbe).
Mentre ritorniamo verso la macchina, dopo aver discusso di calcio locale e dei risultati deludenti del Burkina Faso alla Coppa d'Africa (il prete è burkinabé), entro velocemente in chiesa dove si sta celebrando un matrimonio. La struttura è una specie di capannone con tetto a spiovente e le porte e finestre aperte per far entrare un po' d'aria. Sulla parete di fronte, al lato del prete tedesco che sta facendo la predica in francese, c'è un dipinto che raffigura Gesù in mezzo ai calciatori.

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