sabato 13 agosto 2011
Street Parade
Una volta all'anno Zurigo impazzisce. Succede in un fine settimana di mezza estate, nel periodo più sonnolento dell'anno. A prima vista non sembra esserci nulla di strano. Le strade sono poco frequentate come tutti i sabati, i tram girano regolari, poco traffico. Ma più ci si avvicina al lago più ci si rende conto che non è un giorno come gli altri. Iniziano ad esserci transenne, poilizia, traffico bloccato. Si inizia anche a vedere gente, sbucata da chissà dove, che cammina tutta nella stessa direzione, chi in gruppo chi da solo. E la gente è vestita in modo strano. Le ragazze sono in minigonna oppure hanno dei jeans attillati e indossano la parte sopra del bikini. Ci sono parrucche rosso fuoco, o verdi, o blu.
Oggi a Zurigo c'è la Street Parade, il festival di musica techno più conosciuto e frequantato d'Europa. Una sfilata di carri pieni gente che balla alla musica di dj famosi. La carovana si muove a lentezza di lumaca a bordo del lago, in mezzo ad una folla oceanica, vestita strana, che balla e beve e che si sfoga nei modi più assurdi e kitch. Centinaia di migliaia di persone si ritrovano ad ostentare corpi mezzi nudi - alcuni accuratamente scolpiti con estenuanti sedute di palestra, altri pateticamente flaccidi e bianchicci. L'ostentazione e la provocazione sono così sistematiche da risultare conformismo, ripetizione banale e senza fantasia di clichés visti milioni di volte. Ii tatuaggio di rigore e il piercing diventano l'anello di congliunzione tra la destra e la sinistra, tra gli svizzeri tedeschi e i gruppi di lombardi con zaino Invicta in spalla.
Ma come dicevano i latini, semel in anno licet insanire, e la funzione sociale della Street Parade è chiara. Dopo il panem tocca ai circenses. E se serve a far sfogare qualche banchiere un po' troppo rigido va bene anche questo. Nella folla si osa di più, la musica a palla dà coraggio, la birra o qualche pillola ancora di più. E così la gente si parla, i ragazzi rimorchiano le ragazze, che rispondono, sorridono e magari ballano anche . Poi domani ritorneranno tutti nelle loro divise ufficiali e non alzeranno gli occhi dal loro giornale mentre prendono il tram, senza il rischio di incrociare lo sguardo di uno sconosciuto e ancore meno di dovergli parlare.
Mentre faccio foto ad un uomo vestito da donna e ad una donna vestita da troia con lo sguardo scientifico di un antropologo, mi viene in menta l'aneddoto che mi aveva raccontato un ex-collega. Si trovava in Afghanistan all'epoca ancora controllato dai Talebani che avevano vietato la musica perché contraria al Corano. Ad un posto di blocco gli avevano trovato dei CD e gli avevano chiesto se si trattava di musica. Lui aveva mentito dicendo di no. I Talebani avevano preso i CD ed erano andati ad ascoltarli per vedere se era vero. Quando sono tornati hanno restituito i CD scusandosi e aggiungendo "avevi ragione, è solo rumore". I CD contenevano musica techno.
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