venerdì 28 agosto 2015
Gross Bigerhorn - Balfrin - Ulrichshorn
La Bordierhütte vince il premio mondiale per la scortesia. I due gestori - uomini baffuti e panzuti poco propensi al sorriso - ti insultano ancora prima che tu abbia messo piede dentro. Per quanto ti sforzi, fai sempre qualche imperdonabile errore: hai messo lo zaino dove vanno i ramponi, oppure la picozza dove vanno le scarpe. Se qualcuno non si attiene agli ordini perentori dei due baffuti, si passa alle vie di fatto: conviene ubbidire.
Si parte alle tre. Uno dei due baffuti ha preparato la colazione e insulta i ritardatari che si affacciano alla porta quindici minuti dopo l'ora stabilita. Io faccio parte di quelli arrivati in anticipo, accolti con un'occhiataccia perché si era detto alle tre e non alle tre meno cinque.
Il cielo stellato fa dimenticare la notte insonne, l'alzataccia e lo sguardo truce del baffuto. Anche per un ignorante del cielo come me le costellazioni appaiono chiare come in un libro di astronomia. Si cammina in silenzio, nel buio, accompagnati dalle stelle e guidati dalle lampade frontali: la direzione è est. In lontananza si vendono le cordate piú veloci, dietro le spalle quelle piú lente. In cima al Gross Bigerhorn, il cielo si tinge di rosso. Il sole sta sbocciando, proprio ora e proprio di fronte ai nostri occhi stanchi.
Sono le sei di mattina e ci aspettano ancora varie ore di camminata su roccia, neve e ghiaccio: verso sud si vede il Balfrin, poi sarà il turno dell'Ulrichshorn.
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