venerdì 14 gennaio 2011

Ciao Zinelabidine

C'è avenue Bourghiba in televisione, la strada principale di Tunisi. Non ci sono uomini con i baffi e il giubbotto di pelle nera che bevono caffé atroce, fumando sigarette e guardando il culo alle ragazze. C'è polizia, manifestanti, botte, rabbia. Il paese più sottomesso del mediterraneo si è svegliato, gli agnelli hanno tirato fuori i coglioni. Se mi avessero detto due settimane fa che Ben Ali sarebbe scappato come Mobutu, con tutto il suo codazzo di parassiti e mafiosetti da strapazzo, gli avrei riso in faccia. Ben Ali sembrava scolpito nel marmo, i capelli tinti intagliati nell'ebano.
La Tunisia ha avuto due presidenti dalla sua indipendenza: Bourghiba e Ben Ali, e un solo regime. Il cambiamento in Tunisia è sempre esistito solo ed esclusivamente nella retorica. Le Changement, o meglio le Renouveau, il nome del giornale del partito, versione maghrebina della Pravda sovietica.
Addio Ben Ali, portati dietro i tuoi sette di novembre,  le registrazioni delle mie telefonate, la tua moglie shampista, il viola (il colore presidenziale), le tue microspie e la tua faccia da Shrek che appariva sulle gigantografie ad ogni angolo di paese.
Stammi bene, ma non troppo.

1 commento:

  1. ehi...ma da qunato non ci vediamo/sentiamo? anche se ad intermittenza ti ho continuato a seguire e questo post...beh non potevo rimanere indifferente a questo post...
    ma tu te la immagini la Tunisia senza Ben Ali?
    ti scrivo una mail...abbiamo tanto da raccontarci!
    un bacione
    Susanna

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