lunedì 10 gennaio 2011

Dieci pillole di surrealismo

Guardare la televisione e vedere il mio nuovo gran capo Sepp Blatter spiegare l'utilità di organizzare la coppa del mondo in Qatar in inverno e poi girare canale e vedere il mio ex-gran capo Yves Daccord parlare di comunicazione nel mondo dell'umanitario assieme ad una giornalista e ad un fumettista.

Scoprire che la mia seconda missione "sul campo" sarà inaugurare un campo da calcio alle Seychelles e un altro alle Mauritius.

Cantare la "Ballata dell'amore cieco" assieme ad un tassista di Zurigo che mi porta al municipio.

L'apertura della borsa di Ventiane in Laos, con solo due società statali in listino.

Fare la doccia assieme a dieci colleghi dopo aver giocato a calcio e poi rimettersi la camicia ed andare ognuno nel proprio ufficio come se niente fosse.

Fare la foto ad un turista cinese assieme alla replica della coppa del mondo e spiegargli che quel giorno nessun giocatore famoso era nei paraggi.

La notizia sui tafferugli tra la polizia e gli uomini d'affari del Bangladesh arrabbiati per la caduta della borsa.

La Porsche lanciata a tutta velocità che inchioda per farmi attraversare le strisce pedonali. Ed io che mi stavo semplicemente guardando attorno e non ho neanche attraversato la strada.

Quando la gente ti parla di Langstrasse a Zurigo come se fosse un sobborgo malfamato di Guatemala City e poi ci vai e ti sembra al massimo di essere a Ginevra.


Guardare la BBC e leggere in sovraimpressione che tra le farfalle c'è alternanza nel ruolo della seduzione tra maschi e femmine (beati/e loro).

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