Se uno venisse bendato e catapultato a Lançois, invece che vicino alla costa nordest del Brasile, crederebbe di essere in mezzo al Sahara. Delle dune di sabbia bianchissima e finissima che entra dappertutto (vestiti, zaino, capelli e - chiaramente - macchina fotografica) si perdono a vista d´occhio. Qua e lá qualche traccia di vegetazione e delle lagune pluviali in cui si puó restare a mollo. Il gioco piú bello é buttarsi giú dalla duna piú alta e atterrare in acqua schizzando gli altri gitanti che sono arrivati su jeep sobbalzanti e scodanti per sentieri pieni di sabbia.
L´uomo é un animale gregario e tremendamente pigro. Appena arrivati alle lagune, quasi tutti si immergono per rimanerci tutto il tempo. I rarissimi temerari che camminano un po´ in giro scoprono panorami mozzafiato in totale solitudine (sola beatitudo). Ci si puó anche coprire di sabbia calda o semplicemente lasciarsi camminare sulla cresta delle dune sentendosi Mosé. Poco prima delle sei di sera il sole colora la sabbia di un rosso caldo prima di scomparire all´orizzonte in un quadro da cartolina sdolcinata. Tre secondi dopo, una decina di jeep stracariche di turisti inscenano una gara all´ultima curva tentando di arrivare per prime alla chiatta che permette di attraversare il fiume. Tutti i sentieri portano al fiume per cui le macchine si incrociano, si seguono, per poi prendere strade diverse tentando di mettersi di nuovo davanti all´incrocio successivo, rischiando di capottarsi. Le sospensioni soffrono, le nostre schiene anche. Perdiamo la gara ed é un miracolo se non perdiamo anche qualche turista per strada.
Little Camel Trophy
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