venerdì 16 aprile 2010

Verso Coban

Quando si chiedono indicazioni ad un guatemalteco, lui raramente ti dira' che non sa rispondere. Piuttosto ti dara' un'informazione sbagliata. Per sapere a che ora partiva il mini-bus per Coban ho sondato varie fonti, arrivando alle seguenti conclusioni: partiva alle 4, no alle 4 e mezza, no alle 5, no alle 6, no alle 7. Il punto di partenza era il Parque, no la stazione di benzina vicino a Villa Nebaj, no alla Terminal. Per sapere quale sia la risposta giusta bisogna fare delle statistiche tra il pubblico come se si fosse a "Il Milionario".
Un'altra difficolta' risiede nel fatto che il concetto di destra e sinistra e' praticamente ignoto. Si dice "subir" o "bajar" o "para alla'" o "por aqui" e nessuna di queste definizioni corrisponde a standard uniformi e condivisi.
Per la cronaca, il minubus partiva alle 5 dalla pompa di benzina. Il viaggio e' durato 5 ore con livelli di sardina altalenanti, ma piuttosto elevati, tanto che l'autista - cosa mai vista - ha dovuto rifiutare alcuni passeggeri. Il viaggio mi ha ricordato moltissimo i miei spostamenti da pendolare in Colombia, quando andavo a Bucaramanga: strade sterrate che si inerpicavano e riscendevano senza sosta tra montagne poco abitate. La differenza e' che noi eravamo in due in una Toyota Landcruiser per 11 persone. In compenso qui non ci sono mine.
All'arrivo a Coban, non proprio la citta' piu' bella del Guatemala, non ero proprio fresco come una rosa. Tra il caldo, il traffico, il problema della destra-sinistra e quello del non ammettere che non si sa rispondere, trovare un albergo e' stato un calvario. Ho comunque trovato una pensioncina con un bel patio interno, ma con la stanza piu' rumorosa del mondo. Penso che dormiro' di nuovo con i tappi.
Metropolitan explorer

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