sabato 10 luglio 2010

La citta' di Pablo Escobar

Per essere la capitale mondiale del narcotraffico, Medellin e' una citta' stranamente ordinata. La metropolitana e' piu' pulita di una sala operatoria e girare per strada e' semplice. La citta' e' bruttarela, a parte la piazza di fronte al bel museo nazionale che e' adornata di statue bronzee di Botero.
E' domenica. Le famiglie si assiepano attorno ad una statua raffigurante un gatto (titolo "gato") o un cane (titolo "perro"). Donne che assomigliano all'omino Michelin, vestite con body superattillati che lasciano poco spazio all'immaginazione si fanno fotografare in posa di fronte alla statua "mujer" che sembra il loro ritratto. I bambini salgono sui piedistalli e si aggrappano a piedi e mani delle statue. Uno e' particolarmente attratto dal pene di una statua di centurione romano che e' stato toccato cosi' tante volte da essere lucidissimo. Se Botero voleva - come credo - rendere la sua arte viva e ludica, ci e' riuscito alla perfezione.
A Medellin ho preso un'ovovia marca Poma ad otto posti. E' la prima volta che salgo su un'ovovia senza sci e nel mezzo di un'area urbana, sorvolando tetti e cortili. L'ovovia si chiama Metrocable ed e' un'estensione del metro che taglia la citta' da nord a sud. Meta' della gente che sale con me sta tornando a casa, mentre l'altra meta' sono persone che si fanno un giro turistico.
A Medellin ho ritrovato Carlos, il mio assistente di cinque anni fa. Anche a lui, come a me, l'anno passato a Saravena ha lasciato ricordi indelebili: guadare fiumi con la jeep, l'evacuazione di un ferito per mina o aprire i cancelli di legno tra una proprieta' terriera e l'altra con la paura che potesse innescare una bomba (e' notizia di oggi nel giornale El Tiempo di due bambini feriti da un'esplosione nell'area in cui lavoravamo).
Mentre Carlos mi riaccompagna in albergo dopo cena, un taxi ci taglia la strada. Carlos non reagisce minimamente, un po' perche' e' una persona paziente, un po' perche' i sicari hanno l'abitudine di girare in taxi per farsi notare meno. Sempre meglio non fare incazzare un tassista, non si sa mai...
Hombre

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