venerdì 16 luglio 2010

San Augustin

Salgo sul primo bus della giornata alle sette di mattina. Scendo dall'ultimo alle undici di sera dopo un tragitto di sei ore di strada sterrata, con varie soste per gonfiare i pneumatici, far salire e scendere passeggeri e cenare a 3000 metri di altitudine, in un paramo tra vacche e campi di patate. Quando infine arriviamo, il paese di San Augustin sta dormendo profondamente e in strada c'e' solo un poliziotto annoiato e un ubriaco rumoroso che si offre di portarci all'hostal consigliato da persone sconosciute ma - si dice - affidabili. Per strada appare una donna che mi spiega che l'hostal in questione e' conosciuto per fregare i turisti e mi convince ad andare in un altro posto gestito da una signora simpatica. Purtroppo il letto - che sembrava normale - si rivela per nani, mentre la coperta puzza prepotentemente di cane bagnato. Causa cottura per il viaggio e per il letto schifoso dormo poco e male e il giorno dopo decido di pagare il triplo del prezzo per un posto che mi sembra il paradiso.
Vicino a San Augustin c'e'un sito archeologico precolombiano con decine di sculture di figure antropomorfe, zoomorfe e antropo-zoomorfe. Da quello che riesco a capire la popolazione che le ha scolpite e' scomparsa prima della conquista e non si sa praticamente niente sulla funzione delle statute, tranne che avevano uno scopo funerario e rituale. Quella che mi piace di piu' e' un enorme passerotto obeso, di cui pero' ignoro la funzione.

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