La isla Boca Brava e' una delle decine di piccolissime isole dell'arcipelago di Chiriqui. C'e' solo un posto in cui dormire e io ne sono il solo cliente. E' gestito da un adolescente obeso , una ragazza che comunica a gesti (pochi e molto lenti) e un ragazzino che non fa altro tranne dondolarsi nell'amaca e fumare (i proprietari tedeschi sono via). Piu' "off the beaten track" di cosi' non si puo'. Non c'e' un gran che da fare tranne camminare per un sentiero, fare il bagno e fare kayak tra gli isolotti deserti e coperti di vegetazione. Dimenticavo, sull'isola c'e' anche una televisione seguita da un piccolo ma fedele gruppo di aficionados del luogo che vengono a farsi una birra e che non si perdono neanche un secondo del mondiale.
Volevo partire da Boca Brava alle 5.45 di mattina. Ho messo la sveglia alle 5.30, ma mi sono svegliato alle 6.30. Mi ero di menticato di cambiare l'ora al mio cellulare (Panama e' un'ora avanti rispetto al Costa Rica). Per partire, visto che tutti dormivano della grossa sull'isola, ho dovuto sbracciarmi verso un pescatore di aragoste che stava tornando in porto con un piccolo bottino.
Un tassista abusivo, logorroico e sdentato, mi ha portato verso la panamericana assieme ad un'altra cliente. Per tutto il tragitto hanno parlato di una donna che si e' fatta fregare in una transazione immobiliare in cui c'e' un gringo di mezzo che stava comprando terra nella zona. Forse e' lo stesso gringo che ho incontrato il giorno prima quando era venuto sull'isola a cercare i proprietari dell'albergo in cui stavo. Sembra stia cercando di comprare dei lotti per costruire un albergo a cinque stelle. Non parlava una parola di spagnolo e sudava copiosamente.
Real estate
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