La stazione dei bus Alfonso Lobo e' un edificio anonimo e cadente immerso nel quartiere piu' povero di San Jose, lontano dai centri commerciali dove i negozi fanno a gara a chi ha i prezzi piu' alti. Un uomo in attesa del bus chiede ad un altro passeggero "qui rubano ancora?" e l'altro gli risponde "un po' meno di prima".
Il tragitto fino a Puerto Jimenez dura quasi otto ore, inframmezzate da una pausa pranzo in cui riesco a vedere scampoli di Francia-Messico (scopriro' piu' tardi della sconfitta francese, ormai cosi' abituale da non suscitare lo stesso piacere di una volta). Scopro anche tutto lo scopribile sulla vita delle tartarughe, grazie a Phoebe (pronuncia "fibi"), un'etologa inglese che lavorera' tre mesi in un centro d'osservazione nel sud ovest del Costa Rica. Per la cronaca, le tartarughe "leatherback" mangiano le meduse, quelle verdi mangiano alghe, mentre un terzo tipo di cui non ricordo il nome mangia crostacei. Il numero di uova cambia da specie a specie, mentre non si sa ancora quanto possano vivere (le prime tartarughe sono state "etichettate" cinquant'anni fa e sono ancora vive). Essendo animali a sangue freddo, quando capitano in una corrente fredda, il metabolismo si blocca e rimangono immobili a galleggiare. Se qualcuno dovesse trovarle, puo' aiutarle versandoci sopra dell'acqua calda. Al contrario, mai aiutare un piccolo di tartaruga ad arrivare al mare perche' ha bisogno di almeno 6 metri di camminata per poterci tornare trent'anni dopo a nidificare (come faccia ritrovare lo stesso posto e' ancora un mistero).
Oltre alle tartarughe, la mia compagna di viaggio ama tutti i rettili. Ha lasciato a Londra, accuditi da una madre molto paziente, tre dragoni australiani, un serpente strangolatore, oltre che cinque gatti e un cane. Sembra che la passione per i rettili le sia venuta da suo nonno che lavorava come addestratore di animali per il cinema. Suoi erano gli animali di Guerre Stellari e Indiana Jones (per la cronaca, le gambe che entrano in una vasca di serpenti nel primo Indiana Jones sono dello zio di Phoebe, all'epoca giovane. L'attrice si era rifiutata di entrarci).
Puerto Jimenez offre una vita notturna vivacissima. Si va dalla discoteca che spara pessimi merengue in un locale completamente deserto (in compenso la birra costa poco) al bar-ristorante-karaoke popolato da "borrachos" locali che fischiano all'entrata dell'unica donna abbastanza coraggiosa dal farlo. La musica e' esclusivamente composta da "rancheras" messicane tra le piu' brutte in circolazione (il che vuol dire veramente orribili perche' la musica ranchera fa cagare di suo). Da bere ci sono due opzioni: cerveza Imperial o cerveza Pilsen (la seconda che hai detto).
El caballo baio
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